Più che un disco è una piccola Antologia, un opera fatta di racconti, di personaggi che si narrano da sè, raccontano le loro vite, ma soprattutto le loro morti. Dal loro letto tombale d arrivano le loro storie in musica, abbiamo marinai affogati nel rum, rotte greche, marcette militari, rivoluzioni, fondali marini che nascondono lupi di mare senza tomba, sirtaki, pistole giocattolo portatrid di tetano, rose selvatiche, fisarmoniche da balera, trombe e tromboni balcanici, deserti e piazze rosse, e poi ancora il selvaggio west, fantasmi reddivi che cercano invano il suiddio, musichette da avanspettacolo e filastrocche per bisnonni... insomma come dicevamo, più che un disco è un film a episodi. Il country diventa punk e il punk diventa canzonetta, le sonorità balcaniche si mischiano con musichette greche, il folk si atcelera fino all'esasperazione e poi si rallenta in filastrocche distorte... Esagerati anche con gli strumenti dozzine di chitarre elettriche, manciate di banjo, banjo distorti, fisarmoniche, pianoforte, organetto giocattolo, organo da chiesa, trombe, tromboni, scacda pensieri, contrabbassi, controcontrabbassi, chitarre acustiche, classiche, neoclassiche e barocche, chitarre hawaiiane, cozzaglie di piatti e tamburi, timpani, casse e gran casse. Insomma d siamo - trapiantati in studio di registrazione come becca morti in un cimitero ed abbiamo partorito questo inno alla morte ed alla vita, con una promessa... "L'ultima cosa che farete sarà morire". (A.L. 17 Ottobre 2008)